“Apprendiamo dalla stampa nazionale che nell’ambito
della “spending review” del commissario straordinario alla spesa pubblica
Enrico Bondi insieme ai provvedimenti individuati dal ministro della salute
Renato Balduzzi, si ha intenzione di chiudere le attività dell'IME, Istituto
Mediterraneo di Ematologia che opera dal 2003 per realizzare una rete sanitaria
internazionale a favore di Paesi dove le malattie ematologiche rappresentano un
diffuso problema sanitario e sociale. Siamo allibiti, oltre che indignati: è un'ipotesi
demenziale dal punto di vista umano, dei rapporti internazionali, tecnico e
politico”.
Lo comunica in una nota la rappresentanza del personale
dell’Ime.
“A tutt’oggi IME ha in cura pazienti provenienti da numerosi paesi
tra cui l’Iraq, l’Egitto, la Palestina, il Libano, la Siria, il Kuwait,
l’Albania, l'Argentina, Repubblica popolare cinese, Nigeria, Isole Fiji,
Pakistan, il Nepal e gli Emirati Arabi Uniti, con una lista di attesa per
ulteriori trapianti. A ciò si aggiunge un’ intensa attività di ricerca con
progetti nazionali e internazionali e numerose pubblicazioni scientifiche. Ma a
parte le implicazioni di carattere sociale e internazionale, - si chiedono – facciamo
presente che in questo Istituto lavorano oltre 70 persone, tra medici,
personale infermieristico e amministrativo. Qual è il loro destino? Urge una
pronta risposta del ministro Balduzzi. Non si capisce poi la ratio dei tagli: all’art.
11 c. 1 del suddetto Disegno di Legge si legge la chiusura dell’IME, ma al c. 7
e 11 dello stesso articolo, si legge il
finanziamento di un altro centro ("Istituto Nazionale per la promozione
della salute delle popolazioni migranti ed il contrasto delle malattie della
povertà", INMP) con il doppio dei finanziamenti dell'IME. Vogliamo sperare
in un “passo indietro” sostanziale da parte del Ministro, sensibile ai temi
“scottanti” di cui ci occupiamo”.
Nessun commento:
Posta un commento