giovedì 28 giugno 2012

Chiusura Ime: "Ipotesi demenziale dal punto di vista umano, dei rapporti internazionali, tecnico e politico"


“Apprendiamo dalla stampa nazionale che nell’ambito della “spending review” del commissario straordinario alla spesa pubblica Enrico Bondi insieme ai provvedimenti individuati dal ministro della salute Renato Balduzzi, si ha intenzione di chiudere le attività dell'IME, Istituto Mediterraneo di Ematologia che opera dal 2003 per realizzare una rete sanitaria internazionale a favore di Paesi dove le malattie ematologiche rappresentano un diffuso problema sanitario e sociale. Siamo allibiti, oltre che indignati: è un'ipotesi demenziale dal punto di vista umano, dei rapporti internazionali, tecnico e politico”.

Lo comunica in una nota la rappresentanza del personale dell’Ime.

“A tutt’oggi IME ha in cura pazienti provenienti da numerosi paesi tra cui l’Iraq, l’Egitto, la Palestina, il Libano, la Siria, il Kuwait, l’Albania, l'Argentina, Repubblica popolare cinese, Nigeria, Isole Fiji, Pakistan, il Nepal e gli Emirati Arabi Uniti, con una lista di attesa per ulteriori trapianti. A ciò si aggiunge un’ intensa attività di ricerca con progetti nazionali e internazionali e numerose pubblicazioni scientifiche. Ma a parte le implicazioni di carattere sociale e internazionale, - si chiedono – facciamo presente che in questo Istituto lavorano oltre 70 persone, tra medici, personale infermieristico e amministrativo. Qual è il loro destino? Urge una pronta risposta del ministro Balduzzi. Non si capisce poi la ratio dei tagli: all’art. 11 c. 1 del suddetto Disegno di Legge si legge la chiusura dell’IME, ma al c. 7 e 11 dello stesso articolo, si  legge il finanziamento di un altro centro ("Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti ed il contrasto delle malattie della povertà", INMP) con il doppio dei finanziamenti dell'IME. Vogliamo sperare in un “passo indietro” sostanziale da parte del Ministro, sensibile ai temi “scottanti” di cui ci occupiamo”.

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